Se la fotografia è un’arte la comunicazione è una scienza che si studia persino a livello universitario (Facoltà di scienze della comunicazione). Questo significa che oggi in questo campo non c’è più posto per la superficialità e l’improvvisazione. Soprattutto perché in un momento di crisi estrema, in cui il consumatore è sempre più attento e critico, la passione, la competenza e la serietà sono gli unici valori che fanno la differenza.
Sulla tecnica della comunicazione esistono, ovviamente, molte pubblicazioni e anche la Rete pullula di corsi teorici e pratici per diventare “esperti comunicatori”. Io, pur avendo studiato tecniche di comunicazione, preferisco affidarmi al mio intuito e all’esperienza acquisita in molti anni di attività.
La musica, ad esempio, è il linguaggio universale per comunicare con tutti gli esseri viventi (e gli incantatori di serpenti ne sono la prova). La parola, se usata con logica e intelligenza, può suscitare emozioni come la musica.
In passato pensavo a due tipi di messaggi: uno indirizzato alla "testa", capace di produrre una risposta basata sulla logica e la razionalità; l'altro dritto al "cuore", per creare una risposta basata sull’emotività. Oggi, dall’alto dei risultati ottenuti nel campo della comunicazione pubblicitaria (e rifacendomi all’importanza delle quattro C per la scelta dei diamanti), penso che un messaggio può essere ugualmente prezioso se è Chiaro, Comprensibile, Convincente e Commovente.

Concludo ribadendo che per me comunicare significa far pensare anche agli altri quello che pensiamo noi. E questo si può fare solo toccando la sfera emotiva con la musica delle parole che rispondono ad ogni tipo di aspettativa.